mercoledì 23 ottobre 2013

I love (running) in New York


Il Jackie Kennedy reservoir fotografato da me nel 2008. Correrci intorno fa subito pensare a Charlotte in Sex and the city

Sono stata a New York a luglio. In un hotel uptown.
Così vicino a Central Park che la tentazione di andarci a correre era fortissima.
Ma c'erano 35 gradi e io non avevo portato nulla per farlo.

Central Park, luglio 2013. Dietro l'obiettivo ci siamo io e la mia amica e collega Cri stremate dal caldo...


Ci sono tornata ora, allo Standard nel Meatpacking.
Adoro questo quartiere e il West Village perché sono un angolo di Manhattan vivo e cool.
Dove c'è la High Lane, che avevo visto ancora in costruzione a una festa di Calvin Klein, la sera che ero atterrata alla mia prima fashion week. Ricordo che avevo un sonno bestiale a causa del jet lag, compensato però da un'adrenalina pazzesca.
Dove c'è Magnolia Bakery, che mi fa pensare sempre a Sex and the city e, proprio lì accanto, il negozio di Marc by Marc Jacobs, che ho svaligiato comprando carrettate di oggetti inutili ma bellissimi.
Tra cui un paio di stivali di gomma da pioggia che pesavano più del mio intero bagaglio!
Dove abbiamo dormito, in una townhouse sulla Eight avenue, quando Dario ha fatto la Maratona nel 2011 (l'ultima visto l'uragano dello scorso anno).



Da allora sono passati quasi due anni e proprio allora ho cominciato ad avere voglia di correre sul serio.
Io spettatrice con Chiara mora accanto e due cappelli giganteschi in testa, presi in una birreria di Dublino, per farci vedere in mezzo alla folla.
Lì con una macchina fotografica in mano e con una telecamera, terrorizzate dal pensiero di perdere l'istante in cui Dario (lo Scuro) tagliava la linea d'arrivo.
Giornata splendida, emozioni pure.  



Chissà se farò mai una maratona. Certo è che, se deciderò di cimentarmi, sarà La maratona.
Solo New York potrebbe motivarmi abbastanza. Perché l'ho vista e so cos'è.
Perché il tifo è speciale e c'è dal primo all'ultimo km.
Perché New York è New York e, il giorno dopo la gara, vai a farti incidere il risultato sulla medaglia alla Niketown sulla Fifth avenue. Tu con altre centinaia, migliaia di persone con cui hai condiviso questa esperienza unica, che rimarrà nella tua mente e nel tuo cuore per sempre.



Già mi vedo, con la maglietta sponsorizzata dal mio blog!!!

Per ora però c'è la mezza. Forse sarà Londra, Run to the beat, tra qualche mese.

Intanto, oggi io voglio andare a correre qui in zona.
Trovare la pista ciclabile sull'Hudson e sognare il ponte di Verrazzano...

Mentre nella città che non dorme mai fervono i preparativi per la prossima Maratona alle porte.
Subito dopo Halloween, il 3 novembre. Io la correrei vestita da zucca


Ciò che vedo ora dall'hotel. La pista ciclabile è lì sotto che mi aspetta...

venerdì 18 ottobre 2013

Le mezze stagioni esistono. Eccome...

E' meraviglioso correre nel parco in autunno... Basta avere il look giusto!


Chi ha detto che non esistono più le mezze stagioni?
Nel mondo del running c'è un lunghissimo lasso temporale/climatico che è compreso tra i -2 e i 30 gradi.
E' durante questo periodo dell'anno che i runners possono sbizzarrirsi nelle loro mise più disparate e dare libero sfogo alla creatività...
La mezza stagione è il momento che preferisco in assoluto perché appaga maggiormente il mio spirito di osservazione.
E proprio in questi giorni, guardandomi intorno, ho individuato quattro tipologie di sportswear street stylers...

IL CANOTTA (o ER CANOTTA se vive a Roma) Corre in canottiera e shorts tutto l'anno, ma proprio tutto. D'estate non ci fai caso perché anche tu sei vestito come lui ma d'inverno, quando l'asfalto è ricoperto da uno strato di brina scivolosa e la nebbia mattutina scende fitta sul Naviglio, incrociare il Canotta tutto nudo fa lo stesso effetto di vedere una zebra al Polo nord. In un attimo, ti senti come un esemplare di uomo Mediterraneo in viaggio ad Amsterdam in primavera, quando la gente è seduta nei caffé all'aperto in T-shirt e tu sei ancora in giro con il Moncler. Il canotta tra l'altro di solito corre a 3 al km ed è così magro, ma così magro, che ti domandi come possa sopravvivere al freddo senza un grammo di grasso addosso.

IL FELPATO. Il Felpato è agli antipodi del canotta. Appena la temperatura scende sotto i 26 gradi, il Felpato indossa un felpone anni 80 effetto cocooning. Tanto caldo e avvolgente che, a fine allenamento, dicono che al suo interno inizi a proliferare una colonia di batteri tropicali. Il Felpato di solito abbina alla sua felpa preferita un paio di pantaloni lunghi, felpati anch'essi. E, quando proprio inizia a fare freddo (cioè quando la temperatura va sotto i 20 gradi), il Felpato indossa anche un paio di guanti e un cappellino di pile. Le performance del Felpato di solito sono discutibili. Del resto, c'è anche da domandarsi come faccia ad arrivare a casa vivo, correndo con tutta quella roba addosso! 

IL POSER. Compra l'intera collezione di stagione di un marchio di sportswear blasonato e ne mette addosso tutti i capi per farne bella mostra, fotografandoli e postandoli sui social media: ripiegati con cura prima di correre e indossati durante la corsa (azione che comporta uno stop ogni 100 metri per avere una prospettiva differente). Fortunatamente, evita di immortalarli dopo la corsa perché non è stupido e sa che rischierebbe di perdere parecchi follower. La stagione di mezzo è particolarmente apprezzata dal poser perché una mattina può vestirsi con la collezione fall, un'altra con la winter e, magari, anticipare un look della spring/summer...

IL CIPOLLOTTO Ecco la categoria che preferisco e nella quale più mi ritrovo. Il cipollotto guarda il meteo tutte le mattine prima di uscire e, preferibilmente, fa controlli incrociati su più siti delle previsioni del tempo. E' sempre tormentato da un dubbio: farà caldo o farà freddo? Nell'incertezza, esce con tre o quattro strati di abbigliamento tecnico a cipolla, "sfogliandoli" di km in km... Di solito lo riconosci perché ha qualcosa legato in vita, a un braccio o dove capita... Il cipollotto ha saputo che alla partenza della Maratona di New York, gli atleti abbandonano i loro vestiti, lanciandoli selvaggiamente per strada. Il suo sogno sarebbe fare lo stesso sulla ciclabile del Naviglio o in parco Sempione ma con dietro qualche anima pia che glieli raccolga. Illuso!

Insomma, per fortuna, nel mondo del running le mezze stagioni esistono ancora.
E, personalmente, sono convinta che regalino grandissime soddisfazioni!

lunedì 14 ottobre 2013

Un weekend di cibo, am(m)ore e Deejay Ten

La fatidica mattina e il viso cementato dalla tensione pre-gara


Giovedì ho fatto una lunga chiacchierata con un signore che frequenta il corso di pilates con me.
Sullo yoga e sul buddismo.

Mi ha detto che, per purificare la mente, è necessario augurare il bene agli altri.
Agli amici, alle persone che si amano, agli sconosciuti e persino al proprio nemico.
Allora ho cominciato a farlo e il mio week end ne ha beneficiato...

E' stato pieno di amore e la mia mente "purificata" mi ha aiutato a correre questa Deejay Ten con un piccolo, ma significativo, miglioramento rispetto allo scorso anno!

E, se il buon week end si vede dal venerdì sera, il mio è iniziato alla grande.
Ho visto Chiara, la mia metà mora. Sorellina, amica da una vita e compagna di mille avventure.Ci siamo bevute una birra come ai vecchi tempi, uscendo senza macchina, come due ragazzine, e tornando a casa con l'autobus.

E' qualcosa di inspiegabile ma quando ci vediamo, anche dopo settimane, è come ritrovare qualcuno di famiglia.
Qualcuno che sa tutto di te e a cui basta solo uno sguardo per capire quello che stai pensando.
Qualcuno che sarà sempre al tuo fianco nel momento del bisogno...

Che ha dormito con te in una tenda dopo aver mangiato Tsatsiki o sul ponte di un traghetto per la Grecia coperto di fuligine.
Qualcuno che ha trascinato insieme a te un trolley da 100 kg tra un molo e l'altro del Pireo e non si è svegliato per soccorrerti quando una notte stavi morendo per colpa di un'insolazione...
Qualcuno che va con lo snowboard veramente male, quasi quanto tu vai male con gli sci, e che perciò rimane sempre al tuo fianco quando decidi di passare il resto della giornata in una baita.

Insomma qualcuno che sa cos'eri e cosa sei veramente oggi.

Io e Chiara mora a Marsa Alam qualche anno fa (credits: un bagnino egizio marpione)


Amiche da sempre e amiche incontrate ora, da scoprire giorno per giorno.
Come Gipsy, la mia maestra ufficiale di blog.

Sabato mi ha aiutata a dare una nuova faccia a questo piccolo diario improvvisato.
Svelando segreti da digital girl e dispensando piccoli, preziosi, consigli.

Poi, insieme, siamo andate a scoprire il meraviglioso mondo di Milano golosa, il regno del piacere gastronomico.
La mia dieta pre DeeJay Ten ha previsto assaggi di ogni tipo.
E, alla faccia del pre-gara, sono riuscita a fare il PB sui 10K nonostante abbia ingurgitato un po' di tutto!
Ho scoperto che le barrette bio al farro e arancia sono perfette per sostituire le "bombe" degli sportivi e sono molto più sane.

Buone e sane


Che esiste un cioccolato che, oltre a essere buonissimo, ha anche un formato fashion, adatto a essere inserito nella sacca gara.

Il cioccolato fa bene agli sportivi, si sa...
 
Che il riso è perfetto come carboidrato a lento rilascio, per la cena della sera prima.
Meglio però se bio e nero, perché conserva intatte tutte le sue proprietà nutritive.

Riso e un sorriso forever


Insomma, mangiando bene e sano, le performance di corsa possono migliorare notevolmente.

Io, nel mio piccolo, ho "rosicchiato" 4 minuti rispetto allo scorso anno.
So che posso fare di più, magari se evito il tacco 12 continuativo e il poco allenamento settembrino causa sfilate.
Però sono stata dignitosamente sotto l'ora

58.13.46 POSIZIONE 1058

E' un grande passo rispetto a qualche tempo fa...
Ricordo la prima volta che ho fatto una DeeJay five, quando si partiva ancora da San Siro.

L'emozione che ho provato allora nel correre quei 5k con tanta altra gente, con i carri colorati stile Carnevale di Rio (che purtroppo ora non ci sono più!), con le persone che ridono con te (o di te???) e che ti sono solidali in questo momento unico, mi ha fatto capire che non sarebbe stata l'ultima volta.

Qui la sfida è con te stessa, perché vuoi dimostrare di poter fare sempre meglio.
Qui raccogli i risultati autentici di tante mattine d'inverno, quando sei uscita controvoglia e fuori c'erano 2 gradi, di tante sudate d'estate col sole a picco sul Naviglio pieno di zanzare, di tanti piccoli sacrifici che però ti fanno scendere di volta in volta di qualche minuto.
E' pazzesco vedere come il tuo corpo ce la può fare, può superare i suoi limiti

Perché questo ho capito correndo. Che lo sport deve restare qualcosa di puro e di unico.
Niente imbrogli, niente tagli di percorso.

Lasciamo che nella vita qualcosa rimanga autentico. Come l'amore, pardon l'am(m)ore altrimenti sembro troppo sdolcinata, e l'amicizia.

Adoro collezionare medaglie!


mercoledì 9 ottobre 2013

When sport meets couture

La prossima estate vado a correre così.

Ho deciso. E se i miei shorts rosa maculati destavano già qualche sguardo di invidia, non oso immaginare il look numero 3 della spring/summer 2014 di Balenciaga by Alexander Wang.

Chissà se posso lavare tutto con il programma 30 gradi sintetici?



Alexander, so che pensavi a me quando hai disegnato questi shorts!

lunedì 7 ottobre 2013

Io e l'olimpionico. Ora o mai più!

Tornare da Parigi dopo otto giorni di tacchi e affrontare una corsa, anche se limitata a un pugno di km, con Stefano Baldini, oro olimpico alla maratona di Atene 2004, è un'esperienza al limite del paranormale. Soprattutto, se per quegli otto giorni sei stata completamente ferma e hai mangiato foie gras a pranzo e hamburger con patatine fritte a cena. E hai preso pure il raffreddore. E hai enorme vesciche da tacchi sotto la pianta del piede.

Per cui venerdì scorso mi sono presentata alla prova delle nuove Asics Gel Super J33, new entry nella corsa al naturale, completamente sfiduciata. 5k mi sembravano un muro invalicabile. Un po' di ragione c'è l'avevo, visto che ho iniziato a correre cercando di stare dietro a quel fenomeno di atleta che andava a una velocità per lui irrisoria. In più, tutti i giornalisti italiani e stranieri invitati correvano serenamente al suo ritmo e io sono arrivata tra gli ultimi claudicanti. 

Ecco... Domenica c'è la Dj10. Che i numi siano clementi con me e mi ritorni l'uso di tutti i tendini dei polpacci, devastati per fare una foto con lui. Beneaugurale per la mia carriera di runner, frivola e approssimativa, ma molto motivata quando si tratta di fare la groupie!


Io e Stefano Baldini (wow!)


                           Le nuove Asics Gel-Super J33


Il gruppo in preparazioni. Pronti a seminarmi alla prima salita :-(