martedì 17 dicembre 2013

Caro Babbo Natale dei runner, vorrei...





Caro Babbo Natale dei runner,

quest’anno scrivo una letterina speciale da aggiungere alle altre wish list del mio bianco Natale che trascorrerò a New York, tra uno Schiaccianoci e Sleepnomore.
Siccome sono stata particolarmente brava e ho saltato pochi allenamenti, tra l'altro solo per cause di forza maggiore, correndo con il freddo, con il caldo, in tutti i posti dove sono stata in viaggio o in trasferta e vattelapesca, credo di meritarmi quello che ti chiedo. E cioè…

1) una fornitura di outfit per tutto il 2014. Scarpe, calze, pantaloni lunghi corti larghi e stretti, top, maglie tecniche, felpe, giacche, cappelli, guanti, gps e scaldacollo. Non ho limiti, davvero. Lo spazio in casa si troverà. Voglio dormire invasa dalle scatole delle scarpe per pronatori, supinatori, neutri, da trail e chiodate. Tanto, prima o poi, con tre uscite alla settimana le proverò tutte. Voglio incrociare la mattina i soliti runner e sentirmi dire, tutti i santissimi giorni: “guarda la Bottoni che
look che c’ha stamattina”

2) Fare finalmente questa benedetta mezza maratona. Basta gare da 10 km che tanto sotto una certa velocità non scenderò mai… Proviamo l’ebrezza dei 21 e vediamo se arrivo viva alla fine e con tutti i pezzi al loro posto

3) Non infortunarmi. Siccome ognuno ha quello che si merita, in questi giorni ho un po’ infiammata la zampa d’oca. Una cosa che non sapevo nemmeno esistesse finché qualcuno si è pronunciato sul mio fastidio alla gamba destra. Ecco, quando uno inizia ad avere questi dolorini, ogni sera accende un cero perché poi la cosa non peggiori al punto da impedire di correre. La zampa d’oca, alla fine, mi sta simpatica, mi fa pensare a un’ochetta bianca. Ma, comunque, non vorrei che restasse troppo a lungo con me

4) Essere degna di far parte di un club di runner. Mi sono iscritta per il 2014 ma questo non basta. Vorrei partecipare un po’ più attivamente alla vita societaria. Ehm ehm….

5) Riuscire a fare più spesso le ripetute, che mi fanno fatica...

6) Babbo Natale, ti chiedo poi un favore per noi tutti runner. Potresti evitare che piova e tiri un vento gelido alla Stramilano e alla Maratona di Milano? E che, a maggio, per l’Avon running e per la Nike We own the night, ci sia almeno una temperatura da maggio in Lombardia e non da maggio in Lapponia come nel 2013???

7) Che i ristori siano sempre lauti e che nelle sacche gara ci siano delle maglie tecniche fichissime e dei detersivi per la lavatrice della Nuncas.

8) Che le scarpe da corsa non mi rovinino mai la pedicure

9) Che possa ancora viaggiare tantissimo per correre nei posti più assurdi del mondo

10) E, ultimo ma non ultimo, che questo diario di viaggio possa crescere con me e accompagnarmi nelle mirabolanti imprese da runner improvvisata ma che poi, alla fine, un pochino ci crede.

Ecco questo è tutto. Mi sembra facile, no? Intanto io me ne vado a New York e hai tempo per darti da fare. Sto in un loft a Tribeca, ci faccio anche l’albero di Natale. Ti lascio l’indirizzo in privato, caro Babbo Natale… 

Non vedo l'ora di essere qui!

venerdì 6 dicembre 2013

Memorie di una runner perbene

A window in NYC


"Correre per me è un ottimo esercizio, e al tempo stesso costituisce una valida metafora. Allenandomi giorno dopo giorno, partecipando a una gara dopo l'altra, miglioro gradualmente i miei record, e in questo processo evolvo anch'io". Haruki Murakami, L'arte di correre

Corsa come evoluzione. Ho iniziato a correre senza obiettivi e senza pretese. Non ricordo la data esatta ma il luogo sì: era su un tapis roulant nella palestra dell'ufficio. Poi ho scoperto il piacere di correre all'aperto e ho iniziato ad allungare le distanze, a fare qualche piccola gara... Così, con il passare del tempo e senza nemmeno accorgermene, il tarlo della corsa è entrato nella mia testa e non me ne sono più liberata.
Cosa trovo di speciale nel correre?
Non l'ho mai fatto per dimagrire o per tenermi in forma. La corsa per me ha rappresentato da subito una sfida. Una sfida con me stessa. Non sono portata per le attività di gruppo. Una dichiarazione che non piacerebbe forse agli head hunter. Io però lo ammetto candidamente. Credo quindi che la corsa sia lo sport che più mi si addice. Un'attività che mi consente di mettermi continuamente alla prova, in una sfida personale contro il centesimo in meno al minuto.
Credo fermamente inoltre che la corsa su lunga distanza sia cucita perfettamente sul mio carattere, metodico e tenace. Non mi sono mai fermata una volta in questi anni. Nemmeno quando ero afflitta da dolori lancinanti.

Murakami paragona spesso nel suo libro la corsa alla scrittura e anch'io, sebbene non voglia attribuirmi il titolo di scrittrice, ho avuto un grande beneficio dal correre anche nella gestione della mia attività lavorativa quotidiana.

Ma perché ho iniziato a correre? Ho letto un articolo sul giornalino del club dei Road runners, dove si fa riferimento alle evoluzioni psico-fisiche delle persone scandite da settenni. Una tesi già portata avanti da Aristotele. Se fino al 21 anni le evoluzioni fisiche sono più evidenti, nei periodi successivi entrerebbe in gioco una metamorfosi spirituale molto più profonda. Bisognosa però ancora di stimoli fisici complessi da cercare in qualcosa di diverso dalla crescita.
Voglio convincermi che sia andata così anche per me. A 35 anni, nel mio quinto settennio, ho iniziato a fare un pochino più sul serio con la corsa e ho deciso di scrivere questo blog. Che sia qualcosa di terapeutico? Certo è che ogni giorno che passa evolvo. E la mia testa, quando infilo le scarpette e inizio a macinare chilometri, si esercita alla concentrazione.
A che cosa pensi quando corri? mi chiedono le persone... A tantissime cose, rispondo, certamente non al fatto che sto correndo. Come dice Murakami,  "Pain is inevitable, suffering is optional".
La corsa è molto di più di un semplice esercizio fisico votato alla sofferenza.
La corsa è anche divertente e ha il potere di unirti alle persone che con te condividono l'esperienza di una gara. E' una buona scusa per viaggiare, rincorrendo nuovi traguardi in diverse città del mondo. Ed è anche un buona scusa per fare shopping, non dimentichiamocelo running girls :)  




Mia cognata Alexandra e io, ancora più unite dalla corsa all'arrivo de La Parisienne 2013
 




Prima o poi.... forse poi che prima..NYC.